Cutting Clouds. Tagliando le nuvole

Cutting Clouds | Tagliando le nuvole

A cura di Marta Ferrara e Marta Wróblewska

Dal 26.09.2024 al 07.01.2025

Artisti partecipanti:
Marisa Albanese, Francesco Arena, Edoardo Aruta, Simone Berti, George Brecht, Gianni Caravaggio, Carmela De Falco, Salvatore Emblema, Irene Fenara, Renato Fiorito, Domenico Antonio Mancini, Eva Marisaldi, Matteo Nasini, Yoko Ono, Paint it Black, Perino&Vele, Cesare Pietroiusti, Nuvola Ravera, Dieter Roth, Gabriella Siciliano, Alberto Tadiello, Arrigo Lora Totino, Serena Vestrucci.

Eva Marisaldi, Omissioni 1998 – 2018, post-it modificati su pannello di legno Courtesy dell’artista e Galleria Massimo Minini, Brescia
Eva Marisaldi, Omissioni 1998 – 2018, post-it modificati su pannello di legno - Courtesy dell’artista e Galleria Massimo Minini, Brescia

La Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee – museo Madre presenta Cutting Clouds | Tagliando le nuvole, un programma articolato in diversi formati che include azioni legate dal comune denominatore dell’effimero e dell’impermanente: interventi espositivi, workshop ed eventi performativi, a cura di Marta Ferrara e Marta Wróblewska.
Questo dispositivo di mostra si compone di interventi e opere, disseminati negli spazi liminali del Madre ed è stato concepito per coesistere con l’imminente seconda fase dei lavori di manutenzione del museo, così da non interrompere l’offerta contenutistica e la programmazione anche durante il loro corso.

Salvatore Emblema, Scatole trasparenti. Ricerca sul paesaggio 1969 – 74, fotografia a colori  Museo Emblema. Courtesy Emblema Estate e Galleria Fonti, Napoli
Salvatore Emblema, Scatole trasparenti. Ricerca sul paesaggio 1969 – 74, fotografia a colori - Museo Emblema. Courtesy Emblema Estate e Galleria Fonti, Napoli

Cutting Clouds | Tagliando le nuvole si snoda attraverso operazioni che mirano ad attivare creatività potenziali giocando con i confini noti e apprezzando, al contempo, il casuale, l'improvvisato e l'indeterminato.
Il titolo si riferisce a Cloud Scissors, opera concepita nei primi anni ‘60 da George Brecht (New York 1926 – Köln 2008), artista tra i maggiori esponenti Fluxus. Alcuni cartoncini raccolti in una busta da lettera, fungono da istruzioni per un possibile happening combinato da più eventi. Indicazioni aleatorie, da seguire in qualsiasi situazione, per spostare i limiti d’immaginazione attraverso il gioco e la sperimentazione.

Gli strumenti lasciatici in eredità da Brecht e dai suoi contemporanei - Yoko Ono (Tokyo, 1933), Arrigo Lora Totino (Torino, 1928 – 2016) e Dieter Roth (Hannover, 1930 – Basel, 1998) - diventano lo stimolo per un esercizio immaginativo e vengono ri-applicati in un programma che si svelerà in molteplici forme, riflettendo il movimento delle nuvole che scorrono fluide e assumono forma attraverso il nostro sguardo, mutano e non si ripetono mai.

L'evento sceglie di concentrarsi su opere che presentano una potenzialità, un’idea di incompletezza, adottando diversi media - video, pittura, poesia, grafica, fotografia, scultura, disegno, suono e performance. Alcuni tentativi paradossali e utopici di definizione e cattura dell'imprendibile - ovvero le opere di artiste e artisti di diverse generazioni riconosciuti a livello locale, nazionale e internazionale -  Marisa Albanese (Napoli, 1947 – 2021), Francesco Arena (Torre Santa Susanna, 1978), Edoardo Aruta (Roma, 1981), Simone Berti (Adria, 1966), Gianni Caravaggio (Rocca San Giovanni, 1968), Carmela De Falco (Napoli, 1994), Salvatore Emblema (Terzigno, 1929 – 2006), Irene Fenara (Bologna, 1990), Domenico Antonio Mancini (Napoli, 1980), Eva Marisaldi (Bologna, 1966),  Matteo Nasini (Roma, 1976), Perino&Vele (Emiliano Perino, New York, 1973 e Luca Vele, Rotondi, 1975), Alberto Tadiello (Montecchio Maggiore, 1983), Serena Vestrucci (Milano, 1986).- tratteggiano un deconcentrato percorso espositivo.

Carmela De Falco, fino a dove il mio corpo riesce ad arrivare 2022, still da video  Courtesy dell’artista
Carmela De Falco, fino a dove il mio corpo riesce ad arrivare 2022, still da video - Courtesy dell’artista

L'inaugurazione sarà segnata da eventi performativi, volti al recupero della poesia nel quotidiano attraverso la disarmonia e il disequilibrio nell'esperienza multisensoriale sia individuale che collettiva. Il museo sarà quindi animato dalla performance Da casa mia non si vede il mare di Gabriella Siciliano (Napoli, 1990) e da Fragments of silence, performance sonora site specific di Renato Fiorito (Napoli, 1987), pensata appositamente per gli spazi della Sala Clemente.

Nel contesto del programma, sarà presentata anche …e molte altre cose, un’installazione di Cesare Pietroiusti (Roma, 1955) in collaborazione con quindici giovani artiste/i e curatrici/tori di Bologna, parte della collezione del Madre. L’opera è stata realizzata nel 2019 grazie al contributo dell’Italian Council, in un laboratorio permanente al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna nel contesto della mostra retrospettiva “Un certo numero di cose 1955-2019”, che prevedeva l’esposizione di un oggetto per ogni anno di vita dell’artista. Le indagini interdisciplinari del non funzionale, dello speculativo e del frammentato, caratteristiche della ricerca di Pietroiusti, assumono in questo meta-oggetto una prospettiva di co-autorialità, esplorando i concetti di istruzione e delega dell’azione creativa e la sua possibile e infinita riproducibilità, in un’opera che - adottando le parole dell’artista - non è finita. La sua natura è lo stimolo per proporla, in questo ambito, nuovamente come dispositivo laboratoriale. Il 26 settembre sarà presentata al pubblico, nella Sala delle Colonne, dove è attualmente installata Verbo, un’opera di Paolo Puddu e Ninì Sgambati, una selezione delle opere/oggetti-anno realizzati a Bologna. Successivamente il progetto si aggiornerà attraverso nuovi incontri, scambi e produzioni coinvolgendo artiste e artisti, curatrici e curatori legati al territorio napoletano, realizzati a partire da cinque nuove opere di Pietroiusti corrispondenti agli anni 2020-2024.

Il programma di attività continuerà quindi a Novembre con un secondo capitolo composto da interventi delle artiste Kamilia Kard (Milano, 1981) e Nuvola Ravera (Genova, 1984) e della casa editrice e libreria torinese Paint It Black, che andranno ad attivare ulteriori spazi del museo.

Programma
26.09.2024 - 17.00 – 18.30  
Biblioteca: Presentazione ...e molte alrew cose con Cesare Pietroiusti  

Sala delle Colonne: Visita guidata al progetto ...e molte alrew cose con Cesare Pietroiusti e le curatrici

18.30 – 19.00  
Terzo piano, ala destra: Performance Da casa mia non si vede il mare di Gabriella Siciliano

19.00 - 19.15  
Terzo piano, sala centrale: Saluti istituzionali di Angela Tecce, Presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee e di Eva Fabbris, Direttrice del museo Madre

19.15 – 19.35  
Visite guidate con le curatrici in italiano e inglese al progetto espositivo Cutting Clouds

19.30 – 20.00
Terzo piano, ala destra: Replica performance Da casa mia non si vede il mare di Gabriella Siciliano

20.00 – 20.40  
Sala Clemente: Performance Fragments of silence di Renato Fiorito

21.00 – 00.00  
Cortile | Courtyard: Serata evento a cura del collettivo Core

museo Madre
Via Settembrini 79, 80139 Napoli
Orari di apertura: Lunedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì e Sabato dalle ore 10.00 alle ore 19.30
Domenica dalle ore 10.00 alle ore 20.00

Martedì :Giorno di chiusura settimanale

Contatti: 081.19528498 - info@madrenapoli.it

Bigietti: intero: 8 euro - ridotto: 4 euro

Prenota il biglietto online

La biglietteria chiude un’ora prima della chiusura

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